Le domeniche viniliche di Pinerolo

La storia del vinile che sta tornando prepotentemente in auge sui mercati discografici mondiali è un argomento talmente trito da risultare quasi stucchevole. In realtà però ha un suo fondo di verità. Se non nei numeri assoluti, almeno nella linea di tendenza chiaramente in crescita. Ovviamente i dati ufficiali sono relativi alle vendite delle ristampe nuove, che ormai quasi tutti gli artisti e le case discografiche stanno producendo. Anche come tentativo di ridare nuova linfa a un settore in crisi da anni. Parallelamente, però, esiste un mercato sommerso che raccoglie le adesioni di vecchi e nuovi musicofili, che nel disco in PVC ricercano soprattutto il fascino vintage e sono quindi molto più attratti dall’oggetto in sé e da tutte le storie che potenzialmente ogni pezzo si porta dietro.

Questo gruppo di appassionati predilige sicuramente il disco vecchio al posto della riedizione nuova. I bordi lisi della copertina, il ring wear – il segno del disco lasciato nel tempo sulla copertina – il profumo di cantina tra l’odore di muffa e quello di polvere, il vissuto di ogni singola copia e tutte le mani che nei decenni l’hanno manovrata, e tutte le spazzole che ne hanno rimosso la polvere, e tutte le puntine che ne hanno letto i solchi; che si tratti di prime stampe, o di versioni successive, a seconda del livello di mania collezionistica che ognuno ha dentro, sono queste le sensazioni aggiuntive che il vinile d’annata possiede rispetto ai 180 grammi rimasterizzati di oggi. Senza contare che, seppur sia sbagliato generalizzare, non sempre le stampe nuove sono realizzate con materiali di qualità e tecniche all’avanguardia, risultando spesso supporti poco soddisfacenti all’ascolto rispetto alle edizioni attempate.

Le strade da percorrere per andare alla ricerca dei vecchi vinili sono molte. Negli anni di Internet e dell’e-commerce non mancano certamente le opportunità di trovare un po’ di tutto in rete ma il piacere di sfogliare con le dita le copertine sdrucite dei dischi esposti sulle bancarelle è impagabile e insostituibile con un asettico shopping effettuato tramite la tastiera di un computer. Inoltre, la possibilità di buttare l’occhio sulle condizioni di copertina e disco, ci evita la brutta sorpresa di acquistare da un venditore che abbia una diversa visione dei rating rispetto alla nostra.

La rassegna nel 2021

In seguito alla pandemia da Covid 19 gli appuntamenti della rassegna sono stati sospesi per lungo tempo. Grazie al miglioramento della situazione sanitaria, la “Rassegna della Carta e del Vinile” è ripartita nel 2021. Le bancarelle sono riapparse sotto i portici di Piazza San Donato nell’ultima domenica di maggio. L’Associazione Maellum che organizza l’evento comunica che le date già confermate sono le seguenti: 27 giugno, 25 luglio e 29 agosto. Da settembre fino a fine anno gli appuntamenti sono da confermare, sulla base anche dell’andamento dell’emergenza sanitaria.

A Pinerolo esistono alcuni negozi che si stanno specializzando nel vinile – di qualcuno abbiamo già anche parlato in questo articolo – e nel circondario da anni vengono allestite fiere e mercati dedicati. A Torino, ad esempio, l’associazione nazionale Kolosseo organizza due eventi a maggio e settembre con un centinaio di espositori provenienti da tutta Europa. In settembre, a Cuneo, è l’altra grande organizzazione del settore, Ernyaldisko, a occuparsi di un bell’evento, sebbene su scala ridotta, che da quest’anno verrà proposto anche a Torino in maggio. Sempre due volte l’anno, la prima il 25 aprile e la seconda in autunno, a Pianezza ha luogo lo “Scambiamusica”, un mercatino non molto grande ma sicuramente pieno di occasioni per gli appassionati.

Ma anche Pinerolo per fortuna ha i suoi appuntamenti riservati al vinile d’annata. Non un grande evento che si tiene una o due volte nel corso dell’anno, ma una serie di piccoli appuntamenti periodici. La “Rassegna del Collezionismo Cartaceo e del Vinile” si tiene con cadenza mensile nel centro storico, più precisamente sotto i portici antistanti il Duomo di S. Donato. I banchi di dischi non sono moltissimi, si sfiora appena la decina nelle migliori occasioni. Ma le dimensioni raccolte dell’evento non sono necessariamente un difetto. Pochi espositori significa avere la possibilità di effettuare ricerche più minuziose e intrattenere rapporti più approfonditi con dei piacevoli interlocutori. L’evento pinerolese rappresenta dunque una comoda occasione per incontrare operatori del settore davvero preparati, e soprattutto molto forniti, con pezzi più o meno pregiati per tutti i gusti e tutte le tasche.

La rassegna in genere si tiene l’ultima domenica del mese, nel periodo gennaio-novembre, con l’eccezione di agosto, quando per consuetudine cade la domenica che precede il Ferragosto. Nel 2019 ci sarà un’ulteriore eccezione nel mese di maggio perché il passaggio del Giro d’Italia costringerà gli organizzatori ad anticipare l’evento di un paio di settimane. Dopo la prima giornata già vissuta nel mese di gennaio, si riparte domenica 24/2. Si replicherà poi nelle seguenti date: 24/3, 28/4, 12/5 (speciale Giro d’Italia), 23/6, 28/7, 11/8, 22/9, 27/10 e 24/11.

L’appuntamento è imperdibile per tutti coloro che amano i vecchi ellepì. E anche i nuovi fan del vinile, magari più inclini al disco ancora incellophanato, potranno trovare ciò che fa per loro, magari superando le perplessità e i luoghi comuni che per anni ci hanno accompagnato. Il vinile, infatti, se è tenuto bene non subisce deterioramenti significativi. Magari è sufficiente rimuovere con cura la polvere depositata nel tempo tra i solchi per scoprire che anche dopo quarant’anni il suono è ancora intatto, anche migliore di quello appena uscito dalla fabbrica. O al limite si tratta di imparare ad accettare i piccoli limiti di un supporto imperfetto, soggetto a un minimo di usura naturale. Perché la perfezione non è di questo mondo e sono proprio le imperfezioni che rendono le esperienze della vita uniche e degne di essere vissute.

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ones

Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

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