PLAY – Casalis

A distanza di circa un anno dall’uscita di “Torno subito”, secondo capitolo della discografia di Casalis, il cantautore torinese – ma da anni di stanza in Val Pellice – sta per tornare con un nuovo album. Di Casalis parliamo sempre volentieri, soprattutto perché è un portatore sano di autenticità, dotato di uno stile sincero, senza arzigogoli, con cui racconta il mondo da un punto di vista molto personale attraverso un linguaggio narrativo immediato che attinge direttamente dal quotidiano. In questo senso, non farà eccezione “Play”, la nuova raccolta di canzoni inedite, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo 27 luglio. Come il precedente lavoro, in ossequio a una filosofia plastic free (ma anche paperless), sarà disponibile unicamente sulle principali piattaforme di musica liquida.

Fin dal titolo, “Play” porta con sé quella triplice valenza che, in molte lingue per noi straniere, accomuna la musica al gioco e, in certi casi, al teatro. In un disco in cui Casalis la celebra come “il suo gioco preferito”, non appare dunque incoerente evidenziarne anche l’avvicinamento ad atmosfere ‘da palco’. L’arrangiamento è infatti ridotto all’essenziale, e i timbri acustici risultano alla fine preponderanti, facendo perdere a Casalis quell’accezione di cantautore rock che si è portato appresso finora. E pur non rinunciando a presentare le sue canzoni con batteria, basso e tastiere, strumenti per altro suonati da Casalis stesso con poche eccezioni, i nuovi pezzi ricalcano più fedelmente l’approccio che è alla base delle sue performance dal vivo, quelle che lo vedono spesso esibirsi da solo nella versione più rappresentativa del suo animo di cantastorie. La ballad diventa il sottogenere principale e non è raro qua e là incontrare riferimenti espressivi a nomi importanti del panorama italiano, in particolare ad artisti che meglio di altri hanno traghettato certe ruvidità verso un songwriting eminentemente radiofonico. Si sentono, infatti, specie in alcune cadenze vocali, delle linee alla Ligabue (“Il matto”) o alla Negrita (“Nessuno dice niente”), anche se complessivamente Casalis riesce a imporre il suo stile particolare e personale di scrittura, in continuità coi lavori precedenti ancorché plasmato su trame musicali più spoglie rispetto al passato.

In “Play”, dunque, lo stile ironico e leggero è quello di sempre, e la produzione ha imboccato la strada di una – forse eccessiva – semplificazione. Nel tempo, per contro, Casalis ha saputo allargare il suo campo di osservazione che, senza rinnegare la levità che da sempre ne contraddistingue lo stile, gli ha permesso di affrontare argomenti anche di una certa profondità. Per cui, ad esempio, accanto alla scanzonata “L’alba di un bugiardo”, che sonda le debolezze umane attraverso gli imbarazzi quasi surreali cui conducono le menzogne, è possibile imbattersi nell’agrodolce “Il matto” che incornicia il dolore della solitudine e dell’emarginazione; oppure dal mood nostalgico ma non troppo di “Tu come stai?”, e la sua descrizione del passare del tempo attraverso lo iato tra i ricordi e il divenire della realtà, si passa all’ironica ma attenta “Vanno in giro con gli occhiali da sole”, messa in guardia contro l’incoerenza degli esseri umani, virus ormai insinuatosi in ogni strato della nostra società. Ecco quindi un Casalis capace anche di padroneggiare temi maggiormente intrisi di impatto sociale, il cui apice si rivela in “Oggi si fa l’Italia”, parziale citazione garibaldina, con la quale si mette alla gogna la superficialità delle riflessioni politiche dell’oggi, e si invita a intervenire in prima persona per operare dei cambiamenti concreti; o in “Su questa nave”, storia di antiche emigrazioni italiche in cui non possiamo non intravedere dei parallelismi con i tragici eventi degli ultimi anni, che hanno trasformato il Mediterraneo in terreno di infamia per tutto il genere umano.

Il 27 luglio sarà dunque il momento per provare, attraverso la comunicatività diretta di Casalis e l’orecchiabilità delle sue melodie, ad affrontare un modo diverso con cui riflettere sui sentimenti, sul tempo, sulle esistenze, anche quelle difficili, ma anche sulle derive pericolose del mondo contemporaneo e della sua storia recente.

Dopo avervi anticipato l’album con “Nessuno dice niente”, una delle tracce di “Play” di cui Casalis ci aveva omaggiato in occasione dell’intervista che gli avevamo fatto alcuni mesi fa, vi condividiamo tutto l’album, disponibile dal 27 luglio su tutte le principali piattaforme di streaming.

Buon ascolto.

Ones


ones

Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

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