Nel 2017, sul periodico “L’Ora del Pellice, usciva una bella intervista a Douglas Docker. Il musicista italo-franco-americano raccontava l’idea dell’Entropy Fest e nell’analizzare la situazione della musica locale citava Groovin’ come esempio positivo di aggregazione e sviluppo. Abbiamo ripescato quell’articolo, anche a beneficio di chi non potè vivere fino in fondo l’epopea della nostra prima fase, quella tra il 2002 e il 2006.
Buona lettura.
Ones

