Musica e alpinismo in lutto per la morte di Giovanni Ruffino

Era il 2016, il 9 luglio per l’esattezza, quando conobbi Giovanni. Era la serata di presentazione del DVD celebrativo dei dieci anni del Rifugio Selleries, alla cui colonna sonora collaborai indegnamente insieme ad alcuni importanti musicisti pinerolesi come Valeria Tron e, appunto, Giovanni Ruffino. Avrei dovuto anche suonare con loro a fine serata, ma non mi potei trattenere molto perché in quei giorni mi attendeva un importante evento (ancora non lo sapevo, ma il giorno successivo sarei diventato papà). L’incontro fu dunque fugace quanto indelebile. Da allora non ebbi più l’occasione di incrociarlo, ma il suo originale percorso musicale, che tra le altre cose annoverava il progetto di tradurre in piemontese le canzoni dello chansonnier francese Brassens, rimarrà un punto fermo della storia della nostra musica. Lo ricorderò nel suo vano tentativo di spiegare le scale esatonali a una testa dura come la mia. Mancherai a tutti noi. So long…

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Condividiamo due articoli comparsi su organi di stampa locali come l’Eco del Chisone e Piazza Pinerolese, che raccontano l’accaduto e riportano il ricordo di amici e colleghi.


Da www.ecodelchisone.it

Chi l’ha conosciuto, certamente non lo dimenticherà. Come appassionato di arrampicata e montagna (aveva anche gestito il Rifugio Selleries), di pesca a mosca (quella libera ed avventurosa nei torrenti di montagna), ma soprattutto di musica. Uno che aveva fatto conoscere Brassens in giro per l’Italia e che perfino in Francia non faceva rimpiangere il muscista d’Oltralpe, tanto da aver già programmato una serie di concerti che il Coronavirus aveva purtroppo messo in stand-by. Giovanni Ruffino era così: essenzialmente un artista, con tutti i pregi e i difetti tipici dell’artista. Creativo e istrionico. Uno che con la sua voce e la sua chitarra sapeva incantare ed emozionare. Sempre. Ha perso la vita sulle sue montagne, quelle che amava. Abitava sulle alture di S. Pietro Val Lemina e avrebbe compiuto tra poco 53 anni. Invece è stato ritrovato un paio d’ore fa, in fondo ad un canalone imperviio, sul versante settentrionale della cresta che congiunge il monte Francais Pelouxe e il monte Pelvo (zona Pian dell’Alpe), sui crinali che dividono l’alta Val Chisone dall’alta al Susa. PUBBLICITÀ

Il suo corpo è stato intravisto intorno alle 11.30, dopo che le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, allertate nel cuore della notte, avevano trovato delle tracce. Il sorvolo da parte dell’elicottero dei Vigili del Fuoco ha permesso poi di individuare la salma. Inizialmente non era possibile raggiungerla perché si trovava in una zona estremamente impervia, ma dagli avvistamenti i soccorritori hanno fin da subito potuto escludere che quell’alpinista fosse sopravvissuto a una caduta di circa 200 metri.

In seguito è giunta sul posto l’eliambulanza 118 che ha recuperato il corpo e lo ha consegnato alle autorità per le operazioni di Polizia giudiziaria. Hanno collaborato il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. 

Una vera tragedia per la sua famiglia e per le tantissime persone, su tutti gli artisti e gli alpinisti pinerolesi, che lo conoscevano e apprezzavano.

L.S.

Sorgente: Musica e alpinismo in lutto per la morte di Giovanni | L’Eco del Chisone


Dal sito www.piazzapinerolese.it

“L’ultima cima del pinerolese Giovanni Ruffino”

Giovanni Ruffino aveva appena iniziato l’allenamento per trovarsi pronto alla riapertura delle frontiere nazionali, il 3 di giugno: «Mi aveva spiegato che aveva intenzione di fare un po’ di punte per rimettersi in forma, visto che sentiva il tempo passare, e che era determinato a fare a piedi il viaggio per tornare dalla sua fidanzata» racconta Massimo Manavella, gestore del Rifugio Selleries di Roure. Ruffino era una persona pratica della montagna: «Era un alpinista e ci sono montagne più complicate del Français Pelouxe, la punta è incantevole e l’escursione non particolarmente tecnica. La discesa è però molto ripida e immagino sia caduto dopo essere inciampato». Un volo fatale. A lanciare l’allarme per la sua scomparsa, è stata la sorella. Il corpo del 52enne, residente a San Pietro Val Lemina, è stato trovato stamattina.

Gestore del Rifugio Selleries alla fine degli anni Novanta, era molto legato a Manavella: «Domenica scorsa era salito su per fare una chiacchierata con me e mio figlio. Eravamo rimasti d’accordo che sarebbe tornato per fermarsi e combinare un concerto in rifugio per l’estate».

Ma lo stesso Manavella non sapeva che ieri stesse salendo al Pelouxe: «Non c’eravamo più visti da domenica scorsa e ieri notte, quando mi ha chiamato la sorella per chiedermi se avevo notizie di lui, mi sono preoccupato. Non era il tipo da non avvertire: si fosse fermato a dormire nel suo furgoncino l’avrebbe comunque detto».

Ruffino era conosciuto anche per la sua carriera di cantautore, chitarrista e contrabassista. Amante di Georges Brassens e del dialetto piemontese. Nel 2012 con il gruppo “Vietraverse” e il cd “95% Brassens” conquista il primo premio della critica al “Tremplin Brassens 2012” di Parigi. Mentre nel 2018 è uno dei fondatori del trio “Sans Bagage”. Diversi spettacoli li ha fatti con il Collettivo cantautori pinerolesi e così lo ricorda Ivan Audero di Vigone: «Giovanni era un musicista fantastico, non trovo le parole adatte per descrivere la sua incredibile bravura. È stato un onore poter condividere con lui il palco. Ma quello che colpiva era soprattutto il carattere: spigoloso, a volte rude, ma di una bontà d’animo e di una purezza devastante. Mi disse una volta “mi piaci perché sei vero”. E io adoravo lui per lo stesso motivo. Mi mancherà davvero tanto».

Sorgente: https://www.piazzapinerolese.it/2020/05/23/leggi-notizia/argomenti/cronaca-21/articolo/lultima-cima-del-pinerolese-giovanni-ruffino-si-allenava-per-andare-a-trovare-la-fidanzata.html

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Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu
Groovin'