Groovin’ Story: Interferenze 2006

La quarta edizione di Interferenze ha una storia particolare. Rispetto agli anni precedenti, il “festival dei gruppi spontanei pinerolesi” del 2006 non si tenne infatti a fine estate. Per motivi “meteorologici” venne infatti rinviata alla metà del gennaio successivo. A posteriori, si rivelò una serata troppo calda per essere quasi a ridosso dei giorni della merla. Una sorta di estate di San Martino posticipata, caratterizzata da un vento caldissimo che sembrava quasi voler ribaltare l’andamento delle stagioni così come lo conosciamo dalla notte dei tempi. Come sempre, quella sera Groovin’ era presente e nei giorni seguenti, in un articolo, raccontammo serata e disco, riassumendo le nostre impressioni.

Da notare come allora il nostro approccio fosse quello della critica, con un tono giudicatorio che a leggerlo oggi pare persino eccessivo. Oggi infatti preferiamo osservare e ascoltare da un’altra prospettiva. Raccontiamo la musica cercando sempre di cogliere gli elementi scatenanti dell’espressività artistica, piuttosto che soffermarci sugli inevitabili difetti. Crediamo infatti che la creatività porti sempre a risultati positivi, proprio perché frutto di un’esigenza comunicativa, al di là dei meri risultati estetici.

A quattordici anni da quella serata abbiamo colto l’occasione per riesumare l’articolo, pubblicandolo insieme alle immagini della copertina e del booklet. Dopo quell’edizione, ci fu posto solo più per Interferenze 2007. Poi tutto si concluse amaramente come tante altre realtà dell’epoca, attorno alle quali la musica rock pinerolese di inizio millennio costruì uno dei più floridi periodi di sempre. Ma questa è una storia e meriterà una trattazione a parte.

Ones


Da www.caprilli.com/groovin – gennaio 2007

L’ironia della sorte.
Da quattro anni INTERFERENZE, l’evento live patrocinato dalla Comunità Montana Pinerolese Pedemontano, si tiene nel mese di settembre e quasi senza eccezioni il meteo non è mai stato troppo clemente con gli organizzatori. Ricordiamo che nel 2005 una delle due serate saltò a causa del maltempo e altre edizioni furono caratterizzate da una temperatura quasi sempre più invernale che da fine estate. Anche lo scorso anno la pioggia ha costretto lo staff a sospendere sine die la manifestazione, poi procrastinata a metà gennaio 2007. Visto il periodo che cascava nel cuore della stagione fredda ci si aspettava che la colonnina di mercurio toccasse livelli polari e tutto l’evento è stato dunque organizzato indoor. Ma stranamente, come spesso vanno le cose, l’inverno si è dimostrato uno dei più caldi che si possano ricordare. Venerdì 19 gennaio, attorno al teatro polivalente di Cantalupa, c’erano 20 gradi sopra lo zero. Un clima primaverile per la serata di presentazione della compilation ufficiale di Interferenze, evento che, fin dalla prima edizione, chiude simbolicamente il cosiddetto Festival dei Gruppi Spontanei del Pinerolese, e che quest’anno, per i motivi ricordati sopra, si è tenuto in concomitanza con l’esibizione dal vivo delle sei band incluse nel cd.

Intanto quest’anno bisogna fare un plauso all’organizzazione. Finalmente il disco risulta essere caratterizzato da una buona qualità sonora. Il livello audio delle tracce è sempre stato il punto debole della compilation, che spesso presentava registrazioni anche più che semplicemente “casalinghe”, con un conseguente abbassamento notevole del suo prestigio. Obbligare i gruppi iscritti a presentare un demo realizzato coi sacri crismi fin dal momento dell’iscrizione sembra essere stata una scelta azzeccata. Purtroppo, forse a causa della location non adatta al rock, o di un service non sempre all’altezza, il risultato del live è stato decisamente al di sotto di quanto poi si sente nel disco. Questo non toglie però che il cd di quest’anno rimane senz’altro il miglior prodotto, almeno dal punto di vista dell’ascoltabilità, di tutte le edizioni di Interferenze. 

Accennato dell’aspetto più prettamente sonoro del disco, su cui è evidentemente superfluo spendere troppe parole visti i buoni risultati, non resta che elencarne i contenuti. Ad aprire è Paolo Galimberti, cantautore di origini lombarde ma da tempo radicato a Cumiana, accompagnato, sia in studio che dal vivo, dai Lunìa. A testi e melodie alla Grignani, aggiunge qualche rara venatura rock che rende la sua musica un po’ più aggressiva rispetto all’artista milanese a cui spesso viene paragonato, senza che questo però comporti particolari sussulti. Gli ottimi Noise of Silence invece vengono da Torino e propongono una sorta di nu metal sullo stile di Evanescence e Lacuna Coil. La marcata somiglianza, sia per formazione che per sonorità, con le due band citate, toglie loro un po’ di originalità, senza però scalfirne le qualità musicali, dimostrate anche nella serata di Cantalupa durante la quale sono stati sicuramente tra i migliori. Poi tocca ai Clockwork, i metallari pinerolesi ormai degli habitués di Interferenze, presenti sul disco con due tracce tratte dal demo dell’anno scorso “The discovery of Hot Water”. Dal vivo a volte denotano una certa superficialità nella cura dei dettagli, ma in studio i miglioramenti si sentono tutti: per gli amanti del genere, una band da non perdere. Seguono poi i Rua’ 106, gruppo piuttosto interessante che raccoglie muisicisti provenienti da diversi punti della pianura pinerolese, da Cumiana a Piossasco. Dotati di buona tecnica esecutiva e di una discreta presenza scenica, propongono un melange di pop e grunge che dovrebbe affondare le radici nel rock 70-80 ma che finisce per assomigliare di più a formazioni quali Pearl Jam e Alice in Chains. Curioso è poi il progetto di Mr Doyoulike coi suoi Gemelli Siamesi, due terzi dei Tony Silverman and His Animals, la storica rock n roll band pinerolese che da anni ripropone cover dei classici del genere, di cui è un’evoluzione anche dal punto di vista musicale. In questo caso i brani sono ovviamente originali visto che era uno dei requisiti indispensabili per partecipare all’edizione 2006, ma lo stile è chiaramente quello del rock n roll anni 50, giusto con qualche tentativo di “elettrificare” il sound che li avvicina ad un certo blues moderno. La scelta rimane un po’ troppo anacronistica, ma la band suona bene e a tratti risulta anche essere divertente. Chiudono il cd i Divinaflor, sicuramente la miglior proposta della compilation, gli unici ad aver superato anche brillantemente l’ostacolo della non esaltante situazione acustica del concerto. Un misto tra l’elettronica e il rock, con netta prevalenza di quest’ultimo, unito a testi che provano almeno a sganciarsi dalla solita banalità trita e ritrita di tanti prodotti. Il gruppo è “capitanato” da Attilio Riccardi, già mattatore della cover band “Forza 4”, che sorprende nel suo inedito ruolo di autore. Nella fattispecie è attorniato da tre ottimi musicisti, tra cui spicca il nome di Rossano Zinico, ex Disco Inferno e Fabio Balmas Band: quasi una garanzia!

            
            Nella stessa serata è stato presentato anche il catalogo di Miscelart, la kermesse che unisce arte figurativa e musica e che ha visto protagonisti i migliori nomi del panorama emergente pinerolese. Intendendo il concetto nel modo più esteso possibile, a Miscelart sono state protagoniste differenti interpretazioni dell’arte: da quella tradizionale, alla grafica pubblicitaria, dalla fotografia a forme sincretiche in cui anche il teatro e il videomaking hanno trovato il loro spazio.

            Chi desiderasse ascoltare la compilation di Interferenze, o visionare il catalogo di Miscelart, può farne richiesta scrivendo all’indirizzo info@cmpinerolesepedemontano.it
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Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

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