La musica per l’approfondimento linguistico francese: il nuovo ciclo di concerti

Si chiama “Samedi et dimanche avec le Français, la musique et le chant” e giunge quest’anno alla quarta edizione. Si tratta di un ciclo di concerti volti all’approfondimento linguistico del Francese attraverso la musica. Il cartellone è a cura dell’Associazione Musicainsieme e si svolgerà in diversi comuni della Val Pellice. Di seguito il comunicato stampa ufficiale della rassegna e il dettaglio dei singoli appuntamenti.


L’Associazione Musicainsieme e l’Unione Montana del Pinerolese intendono dare un forte segnale di continuità al progetto “Samedi et dimanche avec le français, la musique et le chant” che quest’anno raggiunge la sua quarta edizione. Nel periodo marzo e aprile 2021 la nostra associazione aveva organizzato una serie di attività tese alla valorizzazione del francese, che purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, sono state annullate o sospese a data da destinarsi.

Il ciclo d’incontri promosso con questa brochure è, dunque, teso a recuperare il tempo e le attività previste in occasione dell’annuale Semaine du français, per tale ragione oltre ai consueti fine settimana della rassegna “Samedi et dimanche avec le français, la musique et le chant”, nell’edizione 2021 troveranno spazio anche altri giorni della settimana.

Tutto ciò, per quanto possibile, al fine di offrire al territorio una variopinta gamma di segnali culturali positivi, con la possibilità di recuperare alcune buone abitudini, come l’ascolto di un concerto, la visione di una mostra, la presentazione di nuove proposte librarie ecc.

Auspicando a breve un ritorno alla normalità vi invitiamo a partecipare al nostro ciclo di incontri augurandovi fin d’ora un buon ascolto unito all’approfondimento linguistico francese. Si ringraziano le giunte e i concistori dei Comuni ospitanti per aver reso possibile la realizzazione degli eventi.


samedi et dimanche aver le français, la musique et le chant

IL PROGRAMMA

03/07/21 sabato samedi / H. 18

L’arpa incantata

Un appassionante viaggio nella musica e nella letteratura francesi con la suggestione del suono della parola e delle corde pizzicate, sfiorate e percosse dell’arpa, strumento che in Francia ha attraversato la storia con grande splendore. Sara Terzano, arpista concertista, titolare della cattedra di Arpa presso il Conservatorio di Musica “A. Vivaldi” di Alessandria, si è perfezionata anche all’École Normale de Musique “A. Cortot” di Parigi approfondendo proprio il repertorio francese. Per questo recital ha ricercato brani dal Barocco alla Contemporaneità soffermandosi, in particolare, sulle atmosfere romantiche e impressioniste. In programma brani originali per arpa di F.J. Naderman, M. Tournier, C. Debussy, G. Fauré, C.C. Saint-Saëns, C. Salzedo e della stessa Sara Terzano a dialogo con evocativi versi e prose di C. Baudelaire, J. Prévert, P. Verlaine, S. Mallarmé. La lettura in lingua originale è a cura del Circolo LaAV (Lettura ad Alta Voce) di Torre Pellice. L’arpa diventa strumento incantato per intrecciare Musica e Parola.

In collaborazione con

Fondazione Centro Culturale Valdese

Silvia Nugara: Narrazione / Narration

Alessandro Cora: Voce / Voix

Alessandro Raise: Batteria / Batterie

Gilberto Bonetto: Pianoforte/ Piano

Diego Vasserot: Tromba / Trompette

Giuseppe Maggi: Trombone / Trombone

Massimo Lafronza: Contrabbasso / Contrebasse

In caso di condizioni metereologiche avverse il concerto si terrà nel Tempio Valdese di S. Lorenzo con posti limitati rispettando le normative anti Covid-19


Angrogna Piazza Roma 10/07/21 sabato samedi / H. 21

Tubes! Piccola storia dei grandi successi estivi

Si deve allo scrittore e jazzista Boris Vian il primo uso della parola tube per indicare quelle canzoni di successo estive, leggere, vuote come tubi. Certo, la storia dei grandi successi in lingua francese è costellata di ritornelli orecchiabili e testi sdolcinati ma anche di curiosità e paradossi come Tombe la neige di Adamo, storia invernale che furoreggiava sotto gli ombrelloni, o L’Aiglenoire di Barbara che rievocava un dolore mai sopito. Un viaggio musicale con Henri Salvador, Johnny Hallyday, Françoise Hardy (tra gli altri) attraverso melodie che hanno segnato la loro epoca…e anche la nostra.

Silvia Nugara: Narrazione / Narration

Monia Boaglio: Voce / Voix

Fabio Pasquet: Voce / Voix

Alessandro Raise: Batteria / Batterie

Gilberto Bonetto: Pianoforte/ Piano

Diego Vasserot: Tromba / Trompette

Giuseppe Maggi: Trombone / Trombone

Massimo Lafronza: Contrabbasso / Contrebasse

Alessandro Chiappetta: Chitarra / Guitare

In caso di condizioni metereologiche avverse il concerto si terrà nel Tempio Valdese con posti limitati rispettando lenormative anti Covid-19


Bobbio Pellice – Prato adiacente il Tempio Valdese 11/07/21 ore 18.00

Charles Trenet o l’arte della gioia:

Raccontare Charles Trenet in parole e musica a vent’anni dalla sua scomparsa significa rendere omaggio a un immortale, le cui canzoni non finiranno mai di commuovere e divertire. Significa anche ripercorrere il Novecento seguendo il filo degli intrecci tra canzone e poesia, music-hall, jazz surrealismo. Dalla fine degli anni Trenta, il folle canterino (era soprannominato “fou chantant”) ha rivoluzionato il modo di scrivere e interpretare canzoni attingendo alle sue mille passioni artistiche: cinema, teatro, pittura e letteratura. Le sue composizioni talvolta scherzose e altre volte sognanti o struggenti hanno segnato l’immaginario di generazioni che ancora oggi amano intonare Y’a d’la joie, La mer o Que reste-il de nos amours. Charles Trenet ha cantato la gioventù, la gioia di stare al mondo e l’amore per la libertà anche in tempi bui, sempre fedele al suo pubblico e alla sua poetica “dans la joie et la douleur”.

Alessandra Borgogno: Danza / Danse

Eva Carazzolo: Pianoforte / Piano

Cristina Cogno: Voce / Voix

Circolo LaAV di Torre Pellice: Narrazione / Narration

Annalisa Manassero: Progetto artistico / Projet artistique

Posti limitati rispettando le normative anti Covid-19


Luserna San Giovanni – Tempio Valdese 18/07/21 domenica dimanche / H. 18

Sur le vertige. Hommage à Satie

Erik Satie è un artista che ricopre nella storia della musica una posizione decisamente particolare: da molti è stato visto come un eccentrico, un compositore minore o poco di più. Ironico, sornione, irriverente, acuto e geniale Satie lo era davvero ma la sua musica è stata rivalutata dalla critica per il suo valore intrinseco e una notevole portata rivoluzionaria. Oggi, infatti, è ritenuto universalmente tra i più importanti musicisti del primo Novecento. Di Satie abbiamo individuato andamenti e sfumature che potessero risuonare in comune accordo con le sensibilità e le inclinazioni dei vari interpreti. La varietà di sguardi che il musicista ha evidenziato nella sua vita artistica ci ha permesso di costruire un ordito sinestetico che aprirà un sipario sulle sue genialità vertiginose.

Fabio Pasquet: Voce / Voix

Gilberto Bonetto: Pianoforte/ Piano

Massimo Lafronza: Contrabbasso / Contrebasse

Ilaria Bellone: Flauto / Flute

Circolo LaAV di Torre Pellice: Narrazione / Narration

IIn caso di condizioni meteorologiche avverse il concerto si terrà nel Tempio Valdese di S. Lorenzo con posti limitati rispettando le normative anti Covid-19


Angrogna San Lorenzo – Località Rocciaglia 24/07/21 sabato samedi / H. 21

“Tu n’en reviendras pas” (nell’anima di Léo Ferré)

Canzoni libertarie nello spirito e nella parola, vive di un anticonformismo propositivo e mai fine a se stesso, citazioni poetiche, provocazioni, punte di spillo sotto le poltrone del potere, delicate carezze al mondo, alla femminilità, alla libertà, alla vita. Questo è stato Léo Ferré. Innovatore nello stile e nel linguaggio e al contempo classico fra i classici, negli slanci, nel gusto, nel tempo. Libertario nell’animo, poetico in ogni parola e ogni movenza, genio della scontrosità e della più commovente dolcezza, direttore d’orchestra sprezzante verso i “teatri borghesi”, i “salotti lustrati da servi venerati” dove “appassisce la musica”. Questo spettacolo vivrà, per quanto possibile sia, della sua stessa voce. Del suo stesso spirito. Della sua musica. Per portarla nelle strade. E ci verrà. E l’avremo. Muss es sein? Es musssein! Così dev’essere? Così è.

Hervé Tirefort: Pianoforte – Voce / Piano – Voix

Circolo LaAV di Torre Pellice: Narrazione / Narration

Posti limitati rispettando le normative anti Covid-19.


Torre Pellice – Tempio Valdese 20/08/21 venerdì vendredi / H. 21

Canzoni Immortali

Quella che siamo soliti chiamare «canzone francese», quella di Edith Piaf e di Juliette Gréco, di Trenet e di Brassens, nasce, tra gli anni 30 e gli anni 60 del secolo scorso, come canzone «moderna» di un repertorio «popolaresco» urbano prevalentemente diffuso a Parigi. In città esistevano, invece, diverse tradizioni: una tradizione di canzone «letteraria», partita dai caveaux settecenteschi, una di tipo «artigianale», prodotta dalle goguettes, associazioni di operai e artigiani del nascente movimento socialista; una «satirico-cronachistica», proveniente dalla strada e venduta su fogli volanti nei pressi del Pont-Neuf. Tutti questi repertori erano diffusi prima dell’avvento della industrializzazione nella musica ed erano costruiti su modalità espressive e contenutistiche molto diverse da quelle della canzone francese moderna, a cominciare dalla consuetudine di adattare testi diversi alla medesima melodia di autore anonimo. La canzone propriamente «moderna» che seguirà, ha, invece, tutt’altre caratteristiche: la musica è maggiormente sviluppata i testi si fanno più effimeri, vengono «interpretati» e, soprattutto, la sua durata è più breve perché deve essere incisa su disco. Il «padre» della moderna canzone francese è C. Trenet, che inaugura un linguaggio nuovo e ironico, fatto di non-sense, di malizia, di gioia di vivere. La figura dello «chansonnier» vero e proprio nasce nell’immediato secondo dopoguerra, in pieno esistenzialismo, con L. Ferré e, subito dopo, con B. Vian, G. Brassens, J. Brel. La canzone francese, per come l’abbiamo intravista, «muore», o meglio si esaurisce, con l’avvento della musica rock, che sacrifica la parola al suono amplificato, sostituisce «la voce urlata» al canto e richiede, in generale, testi più stringati e immediati. Il concerto che H. Tirefort presenterà sarà l’occasione per ascoltare i più famosi cantanti francesi della musica moderna.

Raffaella Benetti: Pianoforte – Voce / Piano – Voix

Martine Bousquet: Chitarra – Voce / Guitare – Voix

Posti limitati rispettando le normative anti Covid-19


Villar Pellice – Tempio Valdese 21/08/21 sabato samedi / H. 21

Barbara

“Vieni a vedere l’Italia, come nelle canzoni… vieni a dirmi ti amo” (Barbara, Gare de Lyon).

Questo concerto franco-italiano rende omaggio a Barbara ed è un debutto che nasce da un profondo desiderio. È l’incontro di due donne appassionate di canzone d’autore avvenuto grazie alla comune conoscenza di Giovanni Ruffino, cantautore piemontese, uomo curioso e francofilo. Barbara diceva “io sono una donna che canta”, il concerto vedrà in scena due donne che cantano Barbara, l’una in Francia, l’altra in Italia, unite dalla scrittura musicale, poetica, sensibile e unica di questa grande artista! Barbara (1931-1997) è stata una delle icone più intense del dopoguerra canoro francese. Affascinante, enigmatica, solitaria, fu la prima cantautrice in un’epoca in cui questo mestiere si declinava soprattutto al maschile e la sua carriera appare come una vocazione ma anche come una lotta per imporsi che occupò circa 15 anni della sua vita. Sola a quel pianoforte nero che è divenuto simbolo del suo agire in scena, Barbara ha iniziato a comporre agli inizi degli anni Sessanta, dopo essersi distinta come interprete d’elezione delle struggenti o sarcastiche chansons di Jacques Brel e Georges Brassens. Un cammino lungo e difficile ma ora le sue canzoni sono nella memoria collettiva. Il duo propone un viaggio attraverso il repertorio di Barbara sia nell’originale francese sia in italiano, con le traduzioni di Raffaella Benetti.

Martine Bousquet: Voce – Chitarra / Voix – Guitare

Hervé Tirefort: Pianoforte / Piano

Fabio Pasquet: Narrazione / Narration

Posti limitati rispettando le normative anti Covid-19


Luserna San Giovanni – Tempio Valdese 22/08/21 domenica dimanche / H. 18

Georges Brassens

Di tanto in tanto è bene seguire le strade che non portano aRoma. Anche se la gente da bene non ama che si segua un’altra via rispetto alla propria.Georges Brassens lo ha cantato e lo ha fatto, aprendo un varco d’altri orizzonti ai cantautori a venire, insegnandoci che “la poesia non si fa solamente parlando degli alberi in fiore, ma che la si può fare anche parlando dei pali del telegrafo”. Con le sue canzoni a narrare gli ultimi, a lasciar correre i ladri di mele, mettendo alla berlina perbenisti, potere, sopraffazioni, senza mai sporcare penna e chitarra con la vacuità degli indottrinamenti e dei proclami di tendenza. Libertario, amante delle belle melodie, bonario e riservato, oncle Georges. Rivoluzionario del linguaggio, nella classicità dello stile. Padrino di chiunque veda nella canzone la possibilità non certo di cambiare il mondo, ma le nostre vite, questo sì. E Barbara, dono di voce, bellezza e carattere segnato dalla stessa vita, lo ha saputo interpretare con tutta la classe, il trasporto, la rabbia ed al contempo la dolcezza dovuta. Tanto da regalare all’immaginazione dell’ascoltatore le vicissitudini del povero Martino, la malinconia di Penelope, gli amori infelici di Aragon. Il mondo brassensiano rivivrà nel ricordo di oncle Georges e della sua immensa interprete.

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Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

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