Gli Audio, prog-rock pinerolese negli Anni 80

Ho avuto l’onore di incrociare palchi e note con un grande maestro, Paolo Lanza. Prematuramente scomparso, mi ha lasciato il ricordo della sua grande umiltà, della sua incredibile capacità artistica. Paolo è stato la chitarra del concerto, l’8 luglio 1999, che ha chiuso un periodo della mia vita e ne ha aperto un altro, nuovo, lontano da Pinerolo e dai palchi. Un concerto condiviso con alcuni tra i più importanti artisti del pinerolese: Ciro Cirri, Guido Neri, Gerardo Cardinale, Daniele Bianciotto, Massimo Moriena. E, appunto, Paolo Lanza.

A lui dedico questo frammento della storia musicale della nostra città. Un tributo, poi, a questa band straordinaria, l’abbiamo fatto anche noi dell’Ensemble, riprendendo a modo nostro un brano storico degli Audio: “Mio nonno Angelo”, del 1987. Un onore per noi suonarla e cantarla, a memoria di una musica senza tempo e di un momento di grande condivisione e creatività musicale nella nostra bella Pinerolo dei primi anni 80. E chissà che non si torni, prossimamente, a fare un bel Festival come ai vecchi tempi.

Roby Salvai.


A Pinerolo, nei primi anni 80, ci fu un gruppo di giovani musicisti che cavalcò, come gli Esdra, l’onda del nascente progressive rock, interpretandolo in maniera originale, fortemente ancorati alla lingua italiana, contrari al dilagante scimmiottare i modelli anglosassoni. Cercando di creare qualcosa di nuovo. Quel gruppo erano gli Audio, band nata ufficialmente nel 1984 a Piossasco, dallo zoccolo duro della precedente formazione composta da Paolo Lanza (Naska) (R.I.P.) alle chitarre, Francesco Belli alla batteria e Gianni Di Ceglie (R.I.P.) al basso, già attiva dalla fine degli anni settanta.

Questa prima formazione proponeva brani dei Dire Straits, Eric Clapton, Lynyrd Skynyrd ed altri. Musicisti di enorme talento, totalmente autodidatti e già dotati all’età di 20 anni di una tecnica sorprendente e di un feeling che lasciavano a bocca aperta: Paolo Lanza totalmente assorbito dal suo mito assoluto Mark Knopfler, a tal punto da risultare un suo clone, come suono, come tocco e come tecnica totale sulla sua Stratocaster e Telecaster; Francesco Belli alla batteria, di una raffinatezza, groove e precisione ritmica inusuale, con tanto di ghost notes da ricordare il primo De Piscopo dei Napoli Centrale degli anni 70.

audio pinerolo

Si ispiravano, nella composizione, al grande Pino Daniele, con brani totalmente inediti e cantautorali, che ricordavano il compianto e infinito autore napoletano. L’autore dei testi e delle musiche era Paolo Lanza, con arrangiamenti affidati al gruppo, nel vero spirito del termine stesso, in termini di affiatamento e collaborazione totale nello sviluppo dei brani. A questa iniziale formazione si aggiungerà al pianoforte Massimo Moriena, ed in seguito Paolo Brusa alle tastiere.

Spensieratezza, ma impegno continuo, costanza e soprattutto amicizia, il filo che ha sempre legato questa formazione storica, considerata anche come riferimento per molti gruppi nascenti del Pinerolese negli anni 90. La formazione inizierà così un lunghissimo sodalizio durato per 15 anni suonando in tutto il Pinerolese e il Piemonte. Gli Audio parteciperanno a due edizioni del concorso Genti Emergenti con i brani “Quando… c’era una volta” e “Notte” incisi su vinile 33 giri, e si esibiranno inoltre al Teatro Colosseo di Torino come autori della colonna sonora di uno spettacolo teatrale diretto niente meno che dal grande maestro Davide Livermore, al debutto come regista teatrale. Livermore è oggi un enorme regista, tra le altre cose, della prima alla Scala di Milano e dei più grandi spettacoli teatrali del mondo.

Agli Audio si uniranno in seguito Bruno Galbiati ed Ezio Manini ai fiati, egregi musicisti che purtroppo ci hanno lasciato già da tempo, come anche Lanza e Di Ceglie, ma con un ricordo immenso e indelebile. Innumerevoli le esibizioni della band in questi 15 anni, in locali, auditorium e teatri, e grandi i riconoscimenti da parte di critica e pubblico, sempre calcando lo stile Pino Daniele e Napoli Centrale. Una tradizione che gli Audio hanno portato avanti negli anni, con un grande impegno nella cura dei dettagli ed il funky / blues sempre presente, nonché la poesia della musica d’autore, il tutto condito da improvvisazione e soli degni del repertorio jazz e progressive dell’epoca, con richiami alla PFM ed altre formazioni di grosso calibro quali Area, Banco del Mutuo Soccorso, ecc…

La formazione inizierà a sciogliersi probabilmente per mancanza di stimoli, motivi familiari e vicissitudini varie, ma tutti i componenti della band continueranno l’attività musicale su strade diverse e attraverso diverse collaborazioni: Paolo, Francesco e Gianni, ad esempio, con collaborazioni blues e R&B, tra i tanti, con i grandi Lino Fiorentino e Dino Melito; Bruno Galbiati fonderà i Mother Goose con repertorio Jethro Tull ad altissimo livello; Massimo Moriena percorrerà strade del jazz con varie collaborazioni, tra le quali gli Ordo Equitum Solis (tour mondiale tra Usa, Russia, Canada e Europa), Gerardo Cardinale e Daniele Bianciotto; la formazione jazz, ancora in attività, Barbun Street Quintet; e da molti anni con l’amico Roby Salvai, storico cantautore e musicista italiano.

Massimo Moriena.

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Roby Salvai

Pinerolese. Musicista da 50 anni. Guida professionista in Africa per quasi due decenni. Scrittore per Effatà Torino, Polaris Firenze, Mucchi Modena, Prospettiva Editrice Roma. Ha collaborato con Edt Lonely Planet.

2 thoughts on “Gli Audio, prog-rock pinerolese negli Anni 80

  1. Sono Laura lanza ,sorella di Paolo. Ho letto il tuo articolo e mi sono molto emozionata per le cose che hai detto di Paolo. Hai ragione ..aveva un talento formidabile e se fosse vissuto un po pui a lungo avrebbe potuto conoscere Tommaso, il suo bel nipotino che ora ha quattro mesi…..spero che abbia ereditato qualche suo gene…era molto intelligente e sempre..disponibile..l’abbiamo molto amato…è ci ha molto amato .grazie ancora e buona vita .

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