ASK – Filippo Cosentino

La tentazione del primo ascolto è quella di incasellarlo semplicisticamente nell’ambito jazz. Indubbiamente sono molti gli indizi che inducono a questa sommaria interpretazione. La raffinatezza ritmica e il fraseggio delle improvvisazioni, ad esempio. O anche soltanto la presenza di una leggenda come Marc Copland, che proprio nel jazz ha mosso i suoi più importanti passi nel corso di una carriera ormai lunga più di mezzo secolo. Eppure è proprio la molteplicità delle influenze a caratterizzare l’ultimo lavoro di Filippo Cosentino. La palette di colori che tracciano le linee sonore di “Ask” hanno origine nella variegata storia artistica del chitarrista piemontese. Da quella curiosità che l’ha spinto a sperimentare le molteplici potenzialità timbriche del suo strumento, da quelle acustiche alle elettriche, fino a diventare uno dei principali esponenti a livello internazionale della chitarra baritona. Ma anche dall’eclettismo stilistico che l’ha portato a sondare varie strade compositive, come la classica contemporanea e – soprattutto – le colonne sonore. Per il teatro, per il cinema, persino per il balletto, guadagnandosi anche una menzione per le selezioni ai Grammy 2022.

ask filippo cosentino marc copland daniele bertone copertina

Indubbiamente, quindi, il macrotesto della musica di Cosentino nasce dai linguaggi del jazz. Ma è altrettanto evidente che le suggestioni ricercate dai suoi lavori risiedano nella visionarietà esercitata nel tempo tramite l’accostamento di musica e arti della scena. La pretesa commistione di jazz, folk americano e melodie mediterranee è tenuto insieme da una certa “cinematicità”. D’altronde, l’accostamento tra suoni e immagini è sottolineata anche nella presentazione dell’album, che recita “ogni brano è una fotografia”. L’incessante tentativo di materializzare scenografie attraverso le note diventa, così, il motivo più immediatamente percepibile della sua musica. In questo senso è fondamentale l’apporto del pianista Marc Copland, pianista dal curriculum impressionante, nel quale spiccano i nomi di John Abercrombie e Gary Peacock. Il suo peculiare tocco, estremamente magnetico, sposta le atmosfere verso le algide fascinazioni del jazz nordico. Aspetto particolarmente evidente nelle ipnotiche ballate “Beneath” e “L’astronauta”, che risucchiano l’ascolto in un vortice emotivo toccante e completamente immersivo.

Completa il trio di Cosentino e Copland il batterista pinerolese Daniele Bertone, che merita una menzione a parte. Non solo perché, per chi scrive, è un amico di infanzia cui si legano anche molti ricordi dei rispettivi esordi musicali. È soprattutto il suo percorso artistico a dettarne i meriti. Una strada seguita con dedizione e profondità, tendenzialmente lontana dal clamore e dalla ricerca della visibilità a tutti i costi, cui ha preferito focalizzazione e determinazione. Daniele, da una passione giovanile per gli strumenti a tastiera, si è poi avvicinato quasi subito alle percussioni, diventandone un fervente studioso, soprattutto nel suo aspetto più “etnico”. Ne ha approfondito l’uso nella cultura africana attraverso una serie di viaggi in loco e ha trasferito le competenze acquisite nel suo attuale mondo espressivo. Come interprete, come insegnante – è attualmente docente presso il prestigioso Percstudio di Torino – ma anche in progetti di danza afro di cui è promotore. La batteria arriverà più tardi, come parte di un percorso naturale di approfondimento generale sul mondo delle percussioni, ma sarà quello che gli aprirà le porte ai progetti più importanti della sua storia artistica: la formazione del formidabile sassofonista Carlo Actis-Dato e, naturalmente, la collaborazione con Filippo Cosentino. Dopo aver preso parte a “Heros” del 2022 – uscito sempre a nome di Cosentino – in “Ask” ribadisce un approccio stilistico lontano dal virtuosismo fine a se stesso, un tocco raffinato quasi minimalista, al completo servizio della tessitura musicale.

“Ask” è disponibile sulle principali piattaforme di streaming e in versione fisica con bonus track. Di seguito condividiamo i collegamenti Spotify ai due album e alcune note esplicative dell’autore relative alle tracce dell’ultimo lavoro.

Ones

“Ask” traccia per traccia

Leeway è il margine di manovra che abbiamo nella nostra vita quotidiana. A volte abbiamo più spazio da dedicare ai nostri sogni e aspirazioni, altre volte è la realtà che viviamo a dettarci la direzione. Eppure in quel margine, largo o ristretto che sia, le nostre vite si svolgono, procedono e interagiscono. Un brano jazz-rock al tempo stesso potente e delicato

Beneath. Al di sotto di un mare che divide i sogni dalla realtà. Un brano con le armonie e i suoni che hanno reso Cosentino un protagonista della musica contemporanea italiana e europea. I suoni della chitarra mediterranea che arpeggia una melodia ricorrente dialogano con le note del pianoforte
magistralmente suonato da Copland, con interventi alle percussioni di Bertone.

581G*. Pochi anni fa, alcuni scienziati hanno annunciato la scoperta di un pianeta che presentava le stesse caratteristiche della terra, salvo poi fare retromarcia perché, semplicemente, il pianeta non esisteva, avevano sbagliato i calcoli. Quello che resta è il sogno di scoprire un pianeta gemello, forse non per andarci ad abitare mai ma per sapere finalmente di non essere soli.
*Nel disco fisico è presente anche una versione alternativa dello stesso brano

L’Astronauta. Arriva finalmente una nuova incisione del brano composto da Cosentino nel 2015 e dedicato alla nascita della figlia. Rispetto all’incisione originale, questa è una versione più intimista che evidenzia le sfumature melodiche del tema.

Mermaid. Come il canto delle sirene, la melodia di Mermaid affascina, intriga e ci invita a riascoltare questo tema lirico e labirintico.

Fallout. La caduta. La lenta salita e il ritorno sulla terra rappresentato in musica dal riff di chitarra, qui nel ruolo del basso.

ones

Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

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