HOME AGAIN – Elisabetta Spada

Elisabetta Spada è una cantautrice romana che vive e lavora in Belgio. A Bruxelles arriva nel 2006 dopo aver ottenuto un incarico alla WebTv del Parlamento Europeo, ma la sua vera vocazione è da sempre la musica, così già nel 2010 abbandona il lavoro per assecondare le sue più radicate inclinazioni artistiche. L’indiscutibile talento di cui è naturalmente dotata la conduce a una notorietà quasi immediata. Partecipa vittoriosa ad alcuni contest e, negli anni successivi, arriva a calcare palchi importanti, aprendo concerti di artisti dai nomi altisonanti, tra i quali Sinead O’Connor e Sergent Garcia. Nel 2011 registra il suo primo EP, “My Mood Changes“, pubblicato col nome d’arte Kiss & Drive. Cinque canzoni dall’impianto acustico ed essenziale che ne rivelano l’intensità interpretativa e il peculiare timbro vocale. Il successo è notevole e lo dimostrano le centinaia di migliaia di ascolti ottenuti su Spotify, con la punta degli oltre quattro milioni di stream raccolti dalla cover di “In Your Eyes” di Kylie Minogue.

Passa circa un decennio prima che Elisabetta torni a chiudersi in studio per dare concretezza alle sue canzoni. E lo fa quando incrocia la Lady Lovely, l’etichetta di Ruggero Catania, che proprio in Belgio ha la sua sede. Ruggero ha costruito molto della sua storia artistica recente sull’asse Roma-Bruxelles e le collaborazioni con musicisti di origine italiana sono diventate quasi una costante (si veda, ad esempio, l’esperienza con Romano Nervoso). C’è, dunque, coerenza in questo nuovo sodalizio, attualmente tra i suoi impegni musicali più significativi, che, nella distanza stilistica rispetto alla sua storica inclinazione per il rock a tinte garage, esalta – se ce ne fosse ancora bisogno – la sua estrema duttilità. Le chitarre elettriche, il basso, ma soprattutto un fondamentale contributo alla produzione, sono i pilastri del suo intervento nell’album “Home Again”, che Elisabetta Spada realizza come debutto discografico a proprio nome dopo gli esordi nascosti dietro al curioso pseudonimo delle origini.

elisabetta spada home again cover

“Home Again” esce verso la fine del 2023, dopo essere stato anticipato nei mesi precedenti da una manciata di singoli. L’immagine della cantautrice chitarra e voce, che canta le sue canzoni con un sostrato scarno e fondamentalmente acustico, si scardina fin dall’ascolto delle prime tracce, laddove l’attesa impronta folk si rimodella su canoni eminentemente pop. Certo, non mancano momenti che si inseriscono nel solco della tradizione dei songwriter, come la conclusiva “Sister”, dove con estrema dolcezza interpreta una sorta di inno all’amore universale. O “Inhale Exhale”, un’esortazione allegorica a riappropriarsi degli elementi vitali dell’esistenza. In entrambe, infatti, la simbiosi voce-chitarra è predominante se non addirittura esclusiva, in una sobrietà che rivela una vocalità mai sopra le righe, raffinata e confidenziale.

A parte poche ulteriori eccezioni, però, le specificità della costruzione armonica e dell’arrangiamento virano verso le leggerezze del mood contemporaneo. Una levità quasi antitetica rispetto al tono intimistico dello sguardo interiore che interpretano. E come se il lato pop dei Paramore fosse arrivato a scuotere le strofe sommesse di Suzanne Vega e Norah Jones. Le due inclinazioni a volte si alternano, a volte si mescolano. Talvolta addirittura si trasformano, come nei piccoli accenni jazzy di “Smoke and Mirrors” o nell’impulso dance infuso dal synth di “Tigress in a Birdcage”. In ogni caso, da qualunque parte lo si guardi, il risultato è sempre estremamente godibile, fresco, ma nello stesso tempo dotato di una grande profondità poetica. Profondità intesa come desiderio di esplorare l’equilibrio precario dell’animo umano tra il rapporto con se stesso e le relazioni con l’ambiente esterno. Come gli abissi marini anelati in “The Whale”, metafora del viaggio introspettivo che consente quel distacco indispensabile per alleviare il peso del mondo quando diventa insopportabile e per trovare prospettive inedite da cui osservarlo.

“Home Again”, dunque, è il racconto dell’universo interiore della sua autrice. Un racconto che si snocciola attraverso un peculiare lirismo, fatto di pensieri improvvisi, quasi un flusso di coscienza, talvolta carico di simbolismo. La “casa” del titolo non è solo il luogo fisico che rappresenta un punto fermo, un riferimento imprescindibile, nel girovagare della vita. Essa costituisce anche l’allegoria di ciò che ne racchiude l’essenza, luogo astratto che è dimora della nostra personalità, dove possiamo trovare quella pace spesso messa in discussione dalle sollecitazioni del quotidiano.

L’apice di “Home Again” è indubbiamente toccato dalla splendida “She’s Full of Things”. In essa c’è tanto della poetica dell’autrice, sia a livello testuale che musicale. C’è la coscienza di quanto la stratificazione di “cose” – sentimenti, pensieri, ansie – ammassate dentro di noi e relegate nei più oscuri e silenziosi anfratti dell’oblio, sia potenzialmente un innesco pericoloso per la nostra anima. Può esplodere da un momento all’altro, alimentando la voracità del mondo circostante, che dei nostri fallimenti si nutre quotidianamente. Ma in questa perla c’è anche tutta l’evoluzione stilistica di Elisabetta. Già presente nel precedente EP in una versione più scarna, qui viene rielaborata con uno straordinario arrangiamento di archi. La partitura si fa complessa, la tavolozza timbrica si amplia a dismisura, rendendosi efficace strumento di traduzione affettiva. Così, nel crescendo disperato che accompagna i “pezzi dell’anima leggera”, sparsi su quella pista da ballo che a noi sembra tanto il teatro dove interpretiamo le battute del nostro copione esistenziale, si assiste a una deflagrazione di coloriture che incanta senza riserve.

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Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

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