Africa United, uniti contro il razzismo

Gli Africa Unite li conosciamo tutti. Si tratta senza dubbio della band pinerolese di maggior successo di sempre. Un sodalizio che, pur con svariati cambi di formazione, vanta a tutt’oggi una carriera quarantennale. Ma anche gli Africa hanno avuto un inizio, un esordio. Un tempo in cui, a buon titolo, li si poteva considerare emergenti. Quando avevano ancora una “D” al fondo del loro nome e le loro canzoni erano scritte prevalentemente in inglese. Insomma, c’è stato un periodo in cui la band di Bunna e Madaski cercava ancora una propria identità definitiva. Identità che non avrebbe tardato a materializzarsi, permettendo agli Africa di diventare in poco tempo il gruppo reggae più importante d’Italia.

Nel 1988 gli Africa avevano appena pubblicato il loro secondo EP intitolato “Llaka” e cominciavano a farsi notare anche al di fuori dei confini regionali. Prima in tutta Italia e poi anche all’estero. Proprio sul finire dell’anno in questione, l’Eco Mese pubblicava un piccolo articolo sulla band nel quale ne sintetizzava l’attività, ponendo l’accento sulle tematiche di tipo sociale che già allora ne caratterizzavano la scrittura. Noi abbiamo recuperato quell’articolo e ve lo riproponiamo in versione integrale. Non prima però di avervi raccontato cosa fanno oggi i sei musicisti che componevano la formazione di allora.

Africa Unite (Foto di Paolo Giai Levra, L’Eco Mese Anno 1, n. 2, dicembre 1988)

Naturalmente, Bunna, Papa Nico (Nicola Paparella) e Madaski – che nell’articolo viene ancora appellato Madaman, suo nome d’arte a quei tempi – sono ancora nella line-up attuale e continuano a portare avanti il verbo del levare pinerolese. Ciro Cirri, invece, altro storico e importante musicista pinerolese, è rimasto nella band fino al 1993. Successivamente ha poi militato per alcuni anni nell’ensemble Architorti e ha collaborato con numerose orchestre di rilievo, tra cui anche l’Orchestra Nazionale della RAI. Il curriculum completo lo trovate sulla pagina a lui dedicata all’interno del sito dell’Associazione Musicainsieme, con la quale Ciro collabora in qualità di apprezzato docente di basso elettrico.

La cantante di origini olandesi Sharon May Linn è rimasta con gli Africa fino a “People Pie” del 1991. Terminata l’esperienza pinerolese, Sharon ha continuato la sua carriera di vocalist in progetti personali o come collaboratrice esterna. Compare anche su un album del cantautore Paolo Conte (“Parole d’amore scritte a macchina”) e vanta una discografia di svariate decine di titoli. Tutte le sue partecipazioni sono elencate nel suo sito personale http://www.sharonmaylinn.com.

Infine, il batterista Ras-Cal, al secolo Marcello Tamietti, dopo l’esperienza con gli Africa si è trasferito all’estero per lavoro, abbandonando di fatto la musica attiva. Oggi, infatti, vive in Cina, dove ricopre alte cariche dirigenziali in una grande azienda specializzata nella consulenza direzionale e dei servizi tecnologici.

E ora, di seguito, leggiamo cosa si diceva nel 1988 di questa promettente formazione chiamata Africa United. Buona lettura!

Ones

africa unite articolo uscito sull'eco mese dicembre 1988


Dall’Eco Mese anno 1 n. 2 – Dicembre 1988.

Tra coloro che considerano la musica come uno strumento per condividere un’ideologia o un problema sociale, come quello dell’apartheid, ci sono gli Africa United: un gruppo di musica reggae che a fine ottobre ha presentato il suo secondo disco. Nelle canzoni scritte da loro si parla dell’emarginazione e del razzismo, della discriminazione delle minoranze e soprattutto della segregazione razziale in Sud Africa.

“Questi discorsi devono essere affrontati alla base, occorre una maggiore regolamentazione da parte degli Stati”, osserva Madaman (Tastiere e voce) che con Bunna (voce, chitarra), Ras-Cal (batteria), Ciro Cirri (basso), Papa-Nico (percussioni) e Sharon-May (cori) formano il gruppo.

Un gruppo che a Pinerolo si esibisce una volta all’anno e che nell’arco dei 12 mesi presenta 60 concerti in tutta Italia ai festival della musica e nelle discoteche. “Durante la stagione invernale ci chiamano soprattutto per suonare nei locali, d’estate invece suoniamo alle manifestazioni anti apartheid ed ai festival della musica rock”, precisa il chitarrista, Bunna.

Una musica particolare dunque, con un significato specifico, e sono queste naturalmente le tematiche presenti in “Llaka”, il nuovo disco appunto, che stato registrato alla Spliff a dada Studio di Pinerolo, stampato a Milano e distribuito dalla Toast Record di Torino in 1500 copie per tutta l’Italia. Ed è con questo disco che gli Africa United parteciperanno, per la seconda volta, ad una trasmissione della RAI. La prima apparizione alla TV di Stato l’avevano fatta nel gennaio di quest’anno a DOC, la trasmissione di Renzo Arbore.

A fine ottobre gli Africa United sono stati in Spagna ed in Francia per il loro primo tour all’estero.

ones

Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

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