STILI DIFFERENTI – Neekoshy

Sulla copertina del suo ultimo album, Neekoshy ci ha messo una foto di quand’era bambino. Probabilmente per rimarcare, anche da un punto di vista iconografico, il legame che “Stili differenti” ha con la sua personale storia biografica. L’ispirazione principale di questo nuovo lavoro, infatti, va ricercata proprio nelle radici valligiane del rapper valchisonino. Una correlazione, per la verità, appena lambita, perché i testi affrontano – per altro, con un approccio centrifugo – soprattutto materie universali, non immediatamente ascrivibili all’esperienza soggettiva dell’autore. Scandagliano i “temi della solitudine, delle relazioni e della salute mentale nel mondo contemporaneo”. Esprimono riflessioni di stampo ecologico, come il problema del cambiamento climatico di “Caldo ma brutto”, o più in generale il rapporto dell’uomo con la natura come avviene in “Amuleto”.

neekoshy stili differenti copertina

Eppure Neekoshy – pseudonimo del pinaschese Nicolò Martin – lo dichiara apertamente. Le otto tracce del suo EP sono canzoni “fortemente radicate al territorio”, quelle valli pinerolesi che ne hanno segnato la personalità in modo così profondo. In effetti, pur non in modo così manifesto, il legame tra la sua musica recente e il suo immaginario ancestrale si percepisce molto forte. Soprattutto nel singolo di traino dell’EP, la conclusiva “Sciapu j oss”, in cui il dialetto piemontese – sfortunatamente, utilizzato solo per questo pezzo – diventa il principale anello di congiunzione tra l’artista e il suo patrimonio culturale. La tipica inflessione delle nostre vallate ci riporta a casa, risultando più efficace di qualunque concreto e didascalico riferimento a specifici elementi socio-culturali o geografici.

In effetti, nelle parlate locali c’è un che di primigenio, capace di spiegare meglio di qualunque altro strumento il senso primordiale di appartenenza a un gruppo sociale o a un territorio. Perché ci sono concetti trasmissibili soltanto attraverso un vocabolario popolare, fatto di termini non sempre traducibili in modo adeguato, e da una comunicazione di stampo formulaico che rimanda a un mondo rurale e antico. Gli idiomi vernacolari sono il mezzo più appropriato per rappresentare l’intangibilità della connessione con la nostra terra. Anche per quella connotazione di obsolescenza dovuta alla loro sempre minore diffusione nella società contemporanea, che finisce per relegarli al passato. Ma anche per quella loro tendenza a svilupparsi in aree limitate, del cui sostrato riescono a incarnare perfettamente le sfaccettature.

Questo potere immaginifico si amplifica ulteriormente quando il contesto d’uso diventa quello dell’hip hop. Il rap ha la tendenza ad assorbire gli slang delle nuove generazioni, a diventarne bandiera e manifesto. Sembra aderire con maggior naturalezza ai caratteri giovanili delle varie epoche. Nel momento in cui, invece, entra a contatto con un linguaggio apparentemente vetusto, si crea un corto circuito che ne esalta i tratti tradizionali e le implicazioni folcloriche. È così che “Sciapu j oss” risalta all’interno della tracklist. Non solo per quell’impronta ragamuffin, che riporta Neekoshy alle sue radici dancehall. Non solo, dunque, perché il suo incedere in levare lo contraddistingue rispetto al resto dell’album, più genericamente orientato alla “golden age del rap italiano”. Ma anche, e soprattutto, per questa sua connotazione etnografica che, tra modi di dire, insulti pittoreschi e riferimenti toponomastici (l'”orto a Depot” è una piccola chicca che forse comprendiamo solo da queste parti!), ci immerge pienamente nelle atmosfere della nostra infanzia.

“Sciapu j oss” bissa l’esperimento dialettale del 2021 di “Pas ou jour“. In quel caso il brano prendeva vita dall’inedito duetto tra Neekoshy e Tito Sherpa, altra punta di diamante del rap pinerolese. Un episodio che preconizzava, per l’artista pinaschese, un ritorno di fiamma per la nostra scena, al centro oggi di tutto l’apparato produttivo di “Stili differenti”. Non solo tramite il nuovo featuring dello stesso Tito Sherpa nella già citata “Caldo ma brutto”. Ma anche, e soprattutto, attraverso la partnership con Phine – al secolo Martin Rivoira – il cui intervento cementa la connotazione locale dell’album. Il producer torrese, figura sempre più centrale dell’hip hop pinerolese, si è occupato quasi integralmente della parte tecnica e produttiva, arrangiando con il suo personale gusto dalle sfumature dark i testi e i beat composti dallo stesso Neekoshy.

“Stili differenti” lo trovate su tutte le principali piattaforme di musica in streaming. Vale comunque la pena dare un’occhiata anche ai video, che commentano visivamente i primi due singoli estratti dall’EP, “Sciapu j oss” e il più recente “Amuleto”, quest’ultimo realizzato in collaborazione con il rapper torinese Parsione.

Ones

ones

Marco Ughetto, appassionato di musica e giornalismo, chitarrista e cantautore amatoriale, si laurea in Cinema al DAMS di Torino nel 2014, con una tesi sui rapporti tra cinema e cultura digitale. Nel 2002, insieme ad altri quattro amici, dà il via alla prima versione di Groovin' - il portale della musica nel Pinerolese.

http://groovin.eu

One thought on “STILI DIFFERENTI – Neekoshy

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Groovin'