Il Corpo Musicale di Villar Perosa suona John Williams

Tutto il mondo della musica pinerolese deve moltissimo all’indomita operosità delle bande di paese e dei loro componenti. È un microcosmo sempre in movimento, pieno di energia, che coinvolge un altissimo numero di appassionati, assolvendo a un ruolo sociale dall’importanza irrinunciabile. Un universo la cui storia è stata recentemente raccontata nei dettagli anche all’interno della monumentale opera “Il Pinerolese e le sue bande” di Michelangelo Chiaverano, quattro volumi che evidenziano la funzione aggregativa e culturale di filarmoniche, unioni e corpi musicali vari nelle nostre valli e nella pianura antistante.

Ma le bande non sono solo un punto dove convergono le passioni di giovani e meno giovani, livellando le differenze anagrafiche e sociali di chi vi partecipa. Sono certamente una circostanza rilevante per l’accrescimento del senso comunitario. Un po’ perché sono spesso in prima fila per le celebrazioni civili e religiose, che costituiscono gli episodi più coinvolgenti per la collettività. E un po’ perché per molti rappresentano il primo momento di contatto con la musica, che rimane uno dei veicoli pedagogici più importanti per lo sviluppo della personalità individuale.

Ma non va sottovalutata la componente più strettamente artistica di questi gruppi. Nel corso degli anni i repertori si sono allargati e diventati più eterogenei. Alle tradizionali marce e a brani estrapolati dalla musica classica e operistica, si sono aggiunti nelle scalette altri generi più contemporanei, come il jazz, il pop e le colonne sonore. E nel contempo, si è notevolmente alzato il livello qualitativo della proposta, grazie anche all’apporto sempre maggiore di professionisti e musicisti con elevata preparazione accademica, che prestano la loro opera per le esecuzioni ma anche e soprattutto per la formazione delle nuove generazioni, trasmettendo un’impareggiabile eredità culturale.

Emblematico, in tal senso, l’esempio del Corpo Musicale di Villar Perosa. Fondato nel 1921 su iniziativa del Senatore Giovanni Agnelli (leggi qui la storia), è oggi uno dei sodalizi più longevi tra quelli presenti sul nostro territorio. Da qualche anno, per il tradizionale concerto di Santa Cecilia che si tiene nel mese di novembre, la formazione valligiana ha preso l’abitudine di allestire spettacoli sincretici con repertori tematici, abbinati alla proiezione di filmati connessi al contenuto dei brani. Nelle scorse edizioni sono passati al vaglio della direzione artistica cartoni animati, supereroi, e grandi rock band, rendendo sempre più riduttiva e vetusta la definizione di “banda”.

Quest’anno lo spettacolo era dedicato al compositore John Williams, noto per le sue colonne sonore dal grande impatto emotivo e dai temi immediatamente riconoscibili. Tanto per intenderci, in scaletta comparivano, tra le altre, le musiche di “Indiana Jones”, “Guerre Stellari” e “Superman”. Ma quelle di Williams sono partiture conosciute anche per la loro complessità, zeppe di alterazioni continue, improvvisi cambi di tempo e strutture enarmoniche. Una scrittura che forse non sarebbe stata affrontata a cuor leggero fino a pochi anni fa. Eppure il gruppo orchestrale diretto dal Maestro Fiorenzo Pereno ha sostenuto alla grande la prova, con un concerto ricco di carica suggestiva che esemplifica la crescita continua di tutto il movimento, in atto ormai da anni.

Di seguito riproponiamo alcune immagini del concerto e uno slide show con la registrazione live di “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, nell’arrangiamento di Frank Bernaerts, che ha chiuso lo spettacolo.

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