Immagine tratta dal sito internet https://www.vitadiocesanapinerolese.it/
“Un pinerolese alla corte di Paolo Conte”, titolava l’Eco Mese nel 1989. Per Andrea Allione, in effetti, la militanza nella formazione del cantautore astigiano rappresentava, almeno fino a quel momento, l’apice della sua carriera. Oggi sappiamo invece che la sua storia musicale non si riduce a quella partecipazione, sebbene prestigiosa. Il suo, infatti, è stato un percorso ricco di sfumature, pregno di gusto compositivo e di raffinatezza esecutiva. Musicista eclettico, con uno stile di impronta tradizionale, ha legato il suo nome soprattutto al mondo del jazz. Collaborazioni eccellenti, ma anche molti progetti in proprio, con i quali ebbe modo di portare in giro la sua musica, evidenziando sempre un’inimitabile sensibilità.
Andrea se n’è andato il 7 ottobre 2013, stroncato da una meningite fulminante. Lascia un’eredità artistica e umana senza pari, che lo rendono probabilmente il principale rappresentante della scena musicale pinerolese di tutti i tempi.


Dall’Eco Mese n. 5/1989 – Articolo a firma di Roberto Percivati e Giuli Marino
Quel ragazzino dagli occhialini rotondi che, come tanti altri, trascorreva serate suonando la chitarra con gli amici, è diventato “grande”. Andrea Allione, pur suonando con la sua chitarra di fronte a un pubblico molto più vasto e impegnato, ottenendo un grande successo in Italia e all’estero di fianco a Paolo Conte, mantiene comunque lo spirito di sempre. “A Paolo mi sono avvicinato un po’ per caso: ci siamo incontrati a suonare a un festival jazz, e proprio lui si è complimentato con me. Così una sera di due anni fa, trovandomi a corto di soldi, ho preso il telefono e gli ho detto che ero disponibile a suonare con lui”.
Andrea, in effetti, con la chitarra ci sa fare veramente anche se questa non è stato il suo “primo amore”. “Ho iniziato a cinque anni a suonare la batteria, ma poiché faceva troppo rumore i miei genitori mi hanno dirottato verso la chitarra. E il trapasso non è stato affatto negativo; anzi, dopo il mio primo periodo di prove “fatto studiando su un libretto di accordi regalatomi da mio padre, il regalo più bello che mi abbia mai fatto, ho cominciato a suonare in qualsiasi posto mi trovassi, tra amici per le strade del rione ma soprattutto a casa per interi pomeriggi”.
Sono le dieci del mattino e Andrea, che questa notte ha suonato fino alle quattro con altri due musicisti a Salice d’Ulzio, è qui con gli occhi ancora assonnati a raccontarci come vive questa sua avventura e come ogni volta cerchi di instaurare un “feeling” con chi lo ascolta attraverso la musica.
Parliamo della sua tournée: “Non ero mai andato all’estero fino a due anni fa; in così poco tempo sono stato in parecchi paesi di cui ho ricordi bellissimi: gli spostamenti sulle enormi e rettilinee strade canadesi con un pulmino tutto scassato fornitoci dall’organizzatore, il favoloso concerto fatto nella riserva indiana, le birrerie berlinesi dove dopo i concerti, bevendo, si finiva sempre per suonare con amici incontrati lì per caso…”.
Ascoltando la sua musica è subito evidente l’enorme interesse per il jazz e per il rock e proprio da ciò nasce un suo grande sogno: “Quello di riuscire a suonare a fianco di grandi musicisti che come me sentono la necessità di fare un tipo di musica che comprenda allo stesso tempo del jazz e del rock”.
Sicuramente Andrea ce la farà anche perché ha accanto una persona che lo consiglia e lo giudica continuamente: “Sì, è verissimo, mia mamma è un giudice spietato, non ha mai fatto musica ma ha un orecchio musicale infallibile e molti dei miei pezzi prima di entrare in sala d’incisione sono sottoposti al suo giudizio. In questo posso ammettere di essere proprio fortunato!”.
E Pinerolo cosa rappresenta per te?
“È la mia città, ho la famiglia, gli amici e tanti ricordi. Nonostante sia spesso in giro per il mondo, appena posso ritorno volentieri in questo angolo di Piemonte”. Sempre con la chitarra, naturalmente? “Sempre. Faccio concerti qua e là, senza tanta pubblicità e clamore, rivedo volti conosciuti in platea che mi applaudono, e mi fa immenso piacere”.
Ci salutiamo e al prossimo concerto ci saremo anche noi.
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